martedì 13 marzo 2012

L'arca

"Ci son due coccodrilli ed un orangotango..." Percepire i versi di questa stupida canzoncina, da una vocina stridula di bambina stradale, mi ha fatto rimembrare un'altrettanto stupida storiella che avevo postato nell'ottobre 2006 su "Il mondo di Albolo". Ve ne darò contezza anche se non richiesto, tanto non ho nulla di meglio da fare...

C’erano proprio tutti. Non è vero, come invece sostiene la sciocca canzoncina, che mancavano i due leocorni. C’erano anche quelli, perlomeno all’inizio. Dopo 35 giorni di pioggia ininterrotta, con venti che continuavano a soffiare all’impazzata da tutte le direzioni e onde più alte di una sequoia obesa…iniziarono a serpeggiare i primi malumori e un po’ di sfiducia. E naturalmente un pizzico di nervosismo. Il corvo e il gufo sostenevano che non ci fosse possibilità di salvezza. Il coccodrillo piangeva. Alcuni erano soggetti a crisi di identità. Il cane, impaurito, spiccava balzi felini ad ogni sussulto della barca e il gatto lo guardava in cagnesco. I viveri iniziarono a scarseggiare (l'acqua no). Tutta l’imbarcazione era un perpetuo lamento e grida di disperazione soffocavano l’ululato del vento. Noè fissava i conigli con espressione interessata ma il Signore gli ricordò che il suo compito era salvare gli animali, non di farli oggetto del proprio estro culinario e, per essere più convincente, gli incenerì i baffi con una saetta. I conigli e l’ENPA resero grazie a Dio, Noè finalmente si rasò. La situazione divenne drammatica e fu riunita tutta la comunità per deliberare sul da farsi.
Noè fece la sua proposta: “Sacrifichiamo i conigli: sono tanti e gustosi…” Poi si ricordò dei baffi e si zittì. Qualcuno propose il leone ma questo non si mostrò per nulla collaborativo. L’ape fu scartata perché produceva il miele, la pecora dava la lana, la gallina faceva le uova, la mucca il latte. “E Noè cosa fa?” domandò provocatoria la tigre… “Io faccio…il caffè!”, improvvisò Noè, suscitando unanimi consensi. Il canguro prese la palla al balzo e azzardò: “Gli unici che non partecipano a questa riunione sono i leocorni (guardate come sono intenti ad amoreggiare, mentre qui si discute il futuro del creato!). Tra l’altro qualcuno sa per caso dirmi a cosa servono i leocorni?” Il silenzio fu totale e la tavola imbandita. “Ma se qualcuno ci contestasse l’arbitrarietà di questa decisione?” fece la lepre titubante, “Diremo che i leocorni non sono mai saliti su questa barca…”, osservò lo sciacallo. Dopodiché si udì solo un prolungato e vigoroso lavorio di mandibole.