venerdì 16 maggio 2014

Filastrocca del tempo che va

Mi guardo allo specchio
e mi scopro già vecchio,
con crepe irradiate
dall'occhio all'orecchio.
Stagioni passate
vissute, sprecate
tra ciclici cieli
ritornano ingrate.
Ma al posto dei seri 
pensieri cui aneli,
con degno rispetto
considero i peli
e mentre rifletto,
con un attrezzetto,
estirpo i canuti
dal pube e dal petto!
(Invece i cresciuti
più in alto, più astuti,
l'han fatta finita
e tanti saluti!)

Che beffa inaudita,
assurda la vita,
io polpa fanciulla
in zucca avvizzita,
infante da culla
con corpo che incurva,
passito d'annata
che non sa di nulla!
Gran voglia immutata
di giochi e agognata
età da pensione,
passione passata...

Orrenda visione:
cappello e bastone
e finti trofei...
ma con confusione
tra quest'anni miei,
io poi non vorrei
trovarmi stravecchio
davanti ai licei.