Ora potrei parlarvi di tante cose personali, tipo di quanto profondamente sia cambiata la mia vita in questo lungo periodo di assenza virtuale; ma dato che con una certa dose di immodestia ritengo che (giustamente) non ve ne importi una "cippa"... traggo spunto dalla più scottante attualità. E' di oggi infatti la notizia delle dichiarazioni di Mauro Moretti, amministratore delegato di Ferrovie dello Stato, che rispondendo ad una provocazione del premier Matteo Renzi afferma testualmente: "Se lo Stato taglia gli stipendi ai maneger me ne vado all'estero". Ora, a parte che tutto si dissolverà in un "nulla di fatto", comunque ritengo che di tale prospettiva nessuno si preoccuperà più di tanto. Semmai (parola di ex pendolare) ci sarebbe di che rallegrarsene! E allora ripropongo l'intervista che feci a Mauro Moretti nel giugno del 2011, tanto per inquadrare il personaggio e comprendere quale immane disgrazia sarebbe per il Paese una sua "fuga" all'estero...
A presto!
01/06/2011 Intervista a Mauro Moretti, Amministratore Delegato del
gruppo Ferrovie dello Stato S.p.A. dal 2006.
Ing. Moretti, molti viaggiatori, nella gran parte
pendolari, si lamentano per i numerosi disservizi che sono costretti a patire
nel quotidiano spostamento verso i luoghi di lavoro. Ultimamente, ad esempio,
molti nostri lettori ci hanno segnalato che la stragrande maggioranza dei
convogli in circolazione non possiede un sistema di condizionamento
sufficientemente funzionante e la “vivibilità” nelle carrozze in questo periodo
si fa sempre più difficile dato che i convogli di oggigiorno presentano quasi
sempre finestrini bloccati. Ci può fornire delucidazioni a riguardo?
Guardi, a me non piace parlare di “aria fritta”; da buon
ingegnere preferisco portare dei numeri. Le basti questo dato: nella sola prima
metà del mese di maggio, per fare un esempio, i convogli in arrivo nella sola
stazione della Spezia hanno accumulato un ritardo complessivo, quantificabile
in 4 mesi 7 giorni e 2 ore. Va da sé che per noi è ancora la fine di gennaio e
dunque pretendere l’aria condizionata mi pare quantomeno prematuro.
Quindi attualmente non intendete prendere provvedimenti
per migliorare le condizioni di viaggio degli utenti?
Tutt’altro: saremo presto in grado di fornire risposte che
vadano incontro alle esigenze della clientela e, nel contempo, raggiungano
quegli obiettivi di risparmio energetico (e finanziario) che ci siamo prefissi.
Contiamo infatti di accumulare talmente tanta quantità di calore all’interno
dei nostri convogli da essere autosufficienti nel corso della prossima stagione
invernale e poter fare a meno dei sistemi di riscaldamento, che sono inquinanti
e pure fuori moda.
I lettori ci segnalano che molto più dei ritardi, delle
coincidenze perse, del costante aumento delle tariffe, quello che più li
infastidisce è la totale mancanza di informazioni, sia nelle stazioni che a
bordo treno. Dato che la tecnologia ha ormai raggiunto livelli inimmaginabili,
probabilmente Trenitalia potrebbe fare molto di più. Ci vuole fornire qualche
informazione a tal proposito?
No.
Altra grande fonte di disagio è l’impossibilità di
individuare un responsabile a cui esporre le proprie lamentele per gli
eventuali disservizi. Avete considerato questa problematica?
Certamente. Vede, studi attendibilissimi dimostrano come lo
stress e il nervosismo siano primaria causa di patologie mediche anche gravi.
E’ accertato, parimenti, che discutere con i nostri dipendenti induca spesso a
moltiplicare la propria ira e talvolta istighi a reati di varia specie. Per il
bene dell’utente abbiamo pensato di evitare ad ogni costo che questo accada. In
alcune città campione (Lucca in primis) abbiamo addirittura sperimentato
un progetto consistente nel porre
indicazioni contrastanti sull’ubicazione di un fantomatico Ufficio Reclami. Il
viaggiatore seguirà tali indicazioni accedendo al sottopassaggio, poi sarà
guidato verso la biglietteria ma qui troverà un’altra indicazione che lo
riporterà sulle banchine, quindi in direzione dei servizi igienici, per poi
perdersi nei meandri dello scalo merci. In tutto questo trambusto il
viaggiatore esaurirà le sue energie psicofisiche e il nervosismo verrà meno.
Senza contare che, nel frattempo, potrebbe essere anche sopraggiunto il treno
in ritardo.
Hanno destato polemiche le sue dichiarazioni fatte dopo
le forti nevicate del dicembre 2009, durante le quali, in seguito a forti disagi
che interessarono tutta la rete ferroviaria, consigliò agli utenti FS di
portarsi in treno "panini e coperte”. Una provocazione ironica?
Da buon ingegnere non sono incline al sorriso e allo
scherzo. Invece di lamentarsi sempre i viaggiatori dovrebbero organizzarsi; non
escludo che in futuro sarà chiesto loro di portarsi le poltrone da casa.
Concludiamo, per sdrammatizzare, riportando una facezia relativa
al commento di un tal viaggiatore che diceva all’amico: “guarda che stupidi
quei dipendenti delle ferrovie: si salutano col fazzoletto e poi salgono sullo
stesso treno!” La fa sorridere almeno questa
storiella?
Nient’affatto. Faremo le nostre indagini. Se davvero
dovessimo appurare che su un singolo convoglio svolgesse servizio personale di
questa Azienda in numero superiore ad una unità…prenderemo seri provvedimenti.