lunedì 2 dicembre 2013

Le cose cambiano!



 In attesa di aggiornarvi sugli esiti dell'imminente trasloco...tanto per prendere tempo ripropongo una riflessione del 25 novembre 2008; e non perché sia particolarmente edificante ma in quanto concettualmente più impegnativa di un episodio di Peppa Pig

Come evolvono velocemente gli eventi!
Solo otto giorni fa, a quest’ora, ero sdraiato su una spiaggia (ligure, non tropicale) e stavo per immergermi tranquillamente in un mare finalmente limpido. E ieri ho visto automobili cariche di neve…
Solo poco più di un mese fa giocherellavo svogliatamente all’interno della mia fabbrichetta di plastica (di plastica non l’edificio; quello era di purissimo eternit). Ora passo il tempo su internet…
Quando ho iniziato le elementari, usava essere invitati alla “Festa del Remigino”, manifestazione ludico-teatrale dedicata a tutti i bambini del primo anno. Tra l’altro l’organizzatore era un mio parente, per cui non potevo esimermi dal parteciparvi. E ovviamente fui intervistato dalla TV locale di turno, con mio grande dispiacere. Vi propongo uno stralcio di quell’intervista, perché ritengo possa essere in qualche modo edificante.
Intervistatore (I): “Ciao, bel bambino, come ti chiami?”
Albolo (A): “Alberto”
I: “Ti piace andare a scuola?”
A: “No”
I: “Come si chiama la tua maestra?”
A: “Non lo so”
I: “Chi sono i tuoi amici?”
A: “… Andrea”
I: “E poi?”
A: “Basta”
I: “Ti piace la musica?”
A: “No”
I: “E allora cosa ci sei venuto a fare qui?”
A: “Niente”
Questa intervista andò comunque in onda su Tele Liguria Sud, in prima serata. All’epoca l’alternativa era una schermata a strisce multicolore con la scritta “Le trasmissioni riprenderanno domani alle ore 12”. In effetti che la schermata fosse multicolore era una mia ipotesi, dato che la TV era in bianco e nero.
Avevo risposto così perché ero burbero e timido, non cattivo. Avrei potuto rispondere che ero stato rapito dai miei nonni e coercizzato in quel luogo tenebroso (sempre che il verbo “coercizzare” esista) ma, d’altra parte, perché ferirli? Loro ci tenevano così tanto…

Adesso i miei nonni, poveretti,  non ci sono più, pace all’anima loro. Proprio ora che avrei tante cose da chiedere loro... Io invece ci sono ancora e non riesco a stare dietro al cambiamento delle cose. Cosicchè mi riscopro spesso lo stesso identico bambino di allora, in un'anima pelata.



3 commenti:

  1. Il cambiamento delle cose ? A chi lo dici ......
    I remigini, è vero venivamo chiamati così. A me addirittura regalarono una medaglietta in oro a forma di pennino (quello che si usava con l'inchiostro che era in voga allora) da appendere alla catenina. Lo vidi il giorno che me lo regalarono, poi mia madre lo ripose al sicuro dicendo "è meglio metterlo via, altrimenti poi lo perdi". Era una sua mania ... tanti oggetti sono sopravvissuti al tempo solo perché lei li metteva via "altrimenti lo perdi" "altrimenti lo rovini".
    Resta bambino Albolo, è una delle cose più belle che può fare un adulto.
    Ciao :)

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  2. L'intervista più bella che io abbia mai letto Albolo!
    Si vede che già da bambino, seppur burbero, eri una sagoma!

    Io sono campionessa olimpionica di "incapacità di stare dietro ai cambiamenti".
    Ma prima o poi impareremo. Chissà, magari tu dal 2008 ad oggi sei riuscito a fare progressi. Io personalmente il 2008 lo devo ancora elaborare :)

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  3. "Perchè tutto resti uguale, tutto deve cambiare..."
    Non mi è mai piaciuta questa frase, eppure ogni tanto riaffiora nelle mente.

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