Tratta da ilmondodialbolo (6 gennaio 2006)
C’era un volta
(ma non è che ne sia poi così sicuro), c’era una volta, dicevo, un bambino
molto povero ma anche molto cattivo. In realtà il bambino era davvero molto
povero e non aveva di che nutrirsi e riscaldarsi. L’inverno era impietoso e la
neve scendeva abbondante.
In realtà il
bambino era anche molto cattivo. Quando trovava un uccellino con le alucce
spezzate, si divertiva a torturarlo (va detto a onor del vero che era egli
stesso a spezzargli le alucce per poi sentirsi legittimato a torturarlo).
Quando vedeva un gattaccio lo attirava nelle sue trappole e, immobilizzatolo,
si divertiva a fargli i nodi nella coda e nei baffi. Ma non era cattivo solo
con gli animali. Aveva più volte bastonato il vecchio parroco del paese e
tendeva agguati a tutti i bambini alto-borghesi per derubarli e andare a
comprarsi la droga.
Un giorno seppe
che una vecchierella nomata “Befana” soleva portare dolci ai bambini buoni e
carbone a quelli cattivi.
Il bambino, che
era sì povero e cattivo ma non era stupido, iniziò a bastonare il parroco
sempre più forte, a mozzare baffi ai gatti, a derubare i bambini borghesi e
intasare con sterco di vacca i comignoli delle case.
La vecchierella,
vedendo tanto sperpero di cattiveria, decise di portargli non una, non due, ma
un intero container di calze strapiene di carbone. L’accorto bambino, quando vide
la befana, la legò, la imbavagliò e iniziò a torturarla, bastonandola con la
sua stessa scopa e facendole ascoltare tutto il repertorio di Gigi D’Alessio.
La befana, data tanta inutile malvagità, appena fu libera, fu costretta a
portare per punizione al bambino povero ancora dell’altro carbone. Dopo 6 o 7
volte di questo andirivieni, esaurite le scorte di carbone, si suicidò.
Il bambino nel
frattempo era diventato proprietario di una delle più imponenti riserve di
carbone dell’intero globo e avviò un’attività alquanto redditizia.
Morale della
favola:
- non è vero che i bambini poveri sono sempre buoni, come si legge in tutte le favole di ispirazione catto-comunista
- la befana non esiste, in quanto è già morta
- a volte la cattiveria paga. E bene.
- quando uno non ha niente da dire, è inutile che si ostini a scrivere
la morale è quello che conta! ;)
RispondiEliminaMa quanto doveva essere cattivo 'sto bambino se usava come arma il repertorio "musicale" di Gigi? Quanto???
RispondiEliminanon riesco a smettere di ridere...!
RispondiEliminaè la favoletta morale più bella che abbia mai letto
RispondiElimina(e c'è tanto da imparare,soprattutto stargli lontano,che sento già il male alle alucce)